SINTOMI E DISTURBI DA IDROPE
Iperacusia: fastidio per il rumore
Per iperacusia non intendiamo, come il termine (a mio giudizio inappropriato) potrebbe far credere, la capacità di avere un udito migliore del normale, quanto il fastidio per rumori o suoni esterni, anche a volumi tali da non essere normalmente fastidiosi.
Se siete entrati nel sito direttamente in questa pagina vi consiglio di leggere e apprendere in modo progressivo con l’esplorazione guidata partendo dalle basi per poi passare alla diagnosi, ai sintomi e infine alla terapia.
In questa pagina:
Iperacusia o fonofobia?
L’iperacusia deve essere distinta dalla fonofobia, termine con il quale definiamo un disturbo non creato direttamente dall’orecchio ma dal cervello, corrispondente a una reazione di allarme nei confronti del rumore e di protezione esagerata dall’esposizione a stimoli acustici, a volte giustificato dall’iperacusia e altre volte solo da paura di possibili conseguenze o dalla consapevolezza di avere un problema a carico dell’orecchio, quando non sia pura espressione di patologia psichica.
I due disturbi vengono spesso confusi, essendo anche l’iperacusia ritenuta da molti un fenomeno di natura puramente neurologica reattivo a una patologia dell’orecchio. Di neurologico in senso stretto, ovvero una patologia neurologica, nell’iperacusia pura non c’è in realtà probabilmente nulla, e nemmeno nella fonofobia, ma orecchio con l’iperacusia e cervello (nel senso in questo caso di cervello psichico) con la fonofobia possono contribuire entrambi al problema poiché spesso i due problemi si associano, complicando le cose.
Iperacusia e recruitment (coclea, orecchio interno)
Delle tre zone dell’orecchio, solo l’orecchio interno può essere responsabile di iperacusia e mai l’orecchio esterno o medio. E nonostante non possa provarlo ne affermarlo con certezza è probabile, considerando l’esito della terapia specifica che nella maggior parte dei casi se non in tutti, il meccanismo che causa l’iperacusia sia l’idrope.
Spesso i pazienti confondono l’aumento dell’acufene in risposta a uno stimolo acustico o a esposizione al rumore e altri fenomeni come rimbombo o eco, con l’iperacusia. Nel primo caso si tratta di acufene da idrope che come per molte altre situazioni può essere amplificato dal rumore esterno e nel secondo (rimbombo) di una disacusia (ovvero alterata percezione qualitativa). Ma per iperacusia intendiamo proprio il fastidio nei confronti del rumore, come se il volume in arrivo fosse più alto, in termini di fastidio che è capace di generare, di quel che effettivamente è. Nell’iperacusia quel che è modificato è la soglia del fastidio di quell’orecchio o di quel paziente. Ovvero sono sufficienti volumi inferiori per procurare il fastidio che normalmente si presenta a volumi maggiori nel soggetto normale.
Per capire l’iperacusia devo introdurre un altro termine, il recruitment, con il quale intendiamo la capacità di una coclea “ammalata” di percepire minime variazioni d’intensità altrimenti non percepibili dal soggetto normale. Semplificando si può dire che mentre il paziente non sente i suoni a bassa intensità, sente bene o nettamente meglio quando si alza il volume sopra una certa intensità magari appena poco di più di quel livello che non percepiva affatto ed è capace di apprezzare minime variazioni d’intensità perfino più di un soggetto normale.
Sebbene molti colleghino il recruitment a un danno permanente delle cellule ciliate, ho personalmente verificato con esami specifici (SISI test e audiometria automatica modificata) come in realtà anche quasi tutti i pazienti con ipoacusia da idrope certo e perfino molti senza alcuna ipoacusia dimostrabile abbiano questa caratteristica di aumentata discriminazione d’intensità anche quando non viene riferita anche iperacusia. Questo potrebbe essere il meccanismo della vera iperacusia da orecchio interno, che in moltissimi casi quindi è da idrope e si può trattare.
Ovviamente anche qui non è necessario che il paziente riferisca anche iperacusia per poter avere l’idrope come causa di altri disturbi né è obbligatorio che ci siano altri sintomi per considerare una iperacusia come dovuta all’ idrope.
Autofonia (percezione della propria voce amplificata nell’orecchio)
A volte il paziente riferisce fastidio perfino nei confronti della propria voce percepita come amplificata. Questo sintomo specifico definito autofonia, è di più difficile interpretazione poiché può essere presente anche per problemi legati all’orecchio medio o alla tuba di Eustachio (ad esempio in caso di tuba beante, quando il condotto di comunicazione tra naso e orecchio medio resta aperto mentre normalmente dovrebbe essere chiuso e aprirsi solo periodicamente). Ma nella mia personale esperienza è molto più frequente che si tratti di una variante dell’iperacusia da orecchio interno da idrope che non di altra causa.
Fonofobia e intolleranza al rumore (cervello)
Diverso è il caso della fonofobia (ovvero paura del rumore) spesso correlata al credere (spesso per aver ricevuto dai medici questa informazione) che il rumore sia stato causa del proprio acufene o dell’ipoacusia, per cui il paziente se ha sufficienti basi di ansia da arrivare a questo, sviluppa una sorta di avversione al rumore. Spesso peraltro nel caso della fonofobia, l’intolleranza riguarda rumori specifici sgraditi mentre altre situazioni di rumore “gradito” non creano alcun problema anche se a volume ben maggiore. Io ad esempio ho una evidente fonofobia nei confronti dei bambini che piangono per ore ininterrottamente in aereo, ma posso andare benissimo a un concerto rock senza problemi :-). In molti casi comunque, come detto, le due componenti, iperacusia e fonofobia, si associano, ovvero c’è quasi sempre una componente fonofobica più o meno volontaria associata all’iperacusia e questo spiega la necessitò di proporre quasi sempre una terapia che comprenda anche neurofarmaci.
Nella prossima pagina
Con questa pagina abbiamo terminato con i sintomi cocleari e dalla prossima parleremo di vertigini e disequilibrio e altri sintomi vestibolari. Come sempre vi consiglio di visitare le varie pagine in modo progressivo, ma se non siete interessati a questo sintomo e avete almeno guardato la pagina generale su tutti i sintomi dell’orecchio e volete saltare questo argomento potete andare direttamente alla sezione successiva, quella sulla malattia o sindrome di Meniere o direttamente alla terapia utilizzando il menu presente in ogni pagina.
Se volete informazioni minime più sintetiche e non siete interessati a conoscere davvero tutto (peccato, ma posso capire), avete a disposizione la versione sintetica internazionale, nata per dare informazione anche ai pazienti che parlano altre lingue (nonostante questo sito abbia un sistema di traduzione automatica), ma utile anche per chi parla italiano, se volete solo sapere lo stretto indispensabile per decidere di fare terapia con me.
Oppure guardate questo video di appena 10 minuti che vi riassume tutto dalle basi alla terapia mostrando parti del sito con testi e immagini,
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