Terapie inutili e truffe per acufeni, vertigini, udito

Truffe, mezze truffe, inganni e terapie inutili

A uso di quelli che da soli non ci arrivano a capirlo, e allo scopo di farvi risparmiare tempo e denaro vi presenterò in questa pagina molte presunte terapie e proposte terapeutiche che sono completamente inefficaci su acufeni, vertigini, udito o altro e che spesso sono delle truffe vere e proprie o terapie spacciate tradizionalmente come terapie per l’orecchio, ma che non servono assolutamente a nulla.




Se siete entrati nel sito direttamente in questa pagina vi consiglio di leggere e apprendere in modo progressivo con l’esplorazione guidata partendo dalle basi per poi passare alla diagnosi, ai sintomi e infine alla terapia.


Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi…

A giudicare dall’esito di un sondaggio effettuato tempo fa sembra che per i pazienti sia importante che io oltre a dare informazione corretta e curare, difenda anche dalla disinformazione, dalle truffe e da tutte le porcherie, e sono tante, che girano nel mio specifico settore di attività. Cosa che faccio con gran piacere e che reputo molto utile, ma che certamente aumenta il numero di quelli a cui non sto proprio… simpatico, tanto che anni fa avevo deciso di smettere, per poi riavviare anche questa attività di “pulizia” dopo aver visto lo strabiliante esito del sondaggio. E allora il titolo di una nota canzone di Lucio Battisti mi pare perfetto per capire che lo devo fare, a pieno plebiscito popolare. Qui avete solo la mia “recensione” delle terapie ma sul blog Idrope News avete un’intera sezione dedicata a questo.

Sondaggio sulla necessità di difendere i pazienti dalle truffe e terapie inutili

Truffe, mezze truffe, inganni e terapie inutili

In questa pagine ne vedremo tante, suddivise in quattro gruppi

  • Vere truffe sapendo di truffare, dove sia chi le propone sia chi le produce sa di truffare e lo fa solo per lucro.
  • Mezze truffe, che magari potrebbero funzionare per altro ma non certo per i disturbi da orecchio, dove si mischiano malafede e ignoranza e non saprei cosa sia peggio.
  • Inganni, ovvero terapie che in qualche caso potrebbero anche dare un risultato, ma spacciate come l’unica soluzione possibile o la migliore per finalità di lucro o altro interesse di chi le propone, ma non del paziente.
  • Terapie tradizionali assolutamente inutili e che tutti i medici dovrebbero già sapere essere inutili, eppure continuano a prescriverle.

Per quasi tutte le “delizie” delle quali sto per parlarvi potrei fare nomi e cognomi, e perfino provare il ruolo specifico dei medici che le promuovono, con tanto di “pubblicazioni” o video o collegamenti a siti. Ma alla fine non è importante e non credo che la mia denuncia li fermerebbe o farebbe venir loro un attacco di coscienza tardivo. Ma come riescono a dormire tranquilli la sera, sapendo di ingannare gente che sta male più debole di loro ? Importante è che sappiate cosa evitare…


Vere truffe sapendo di truffare

In questo gruppo trovate vere e proprie truffe sia chi le produce che chi le prescrive o consiglia al paziente sanno benissimo che si tratta di una truffa totale e che non servono a nulla e si specula sul paziente o, nel caso degli integratori, quando il medico non ha addirittura un ritorno diretto, semplicemente dà qualcosa per levarsi il paziente di torno (il medico) usando prodotti spacciati come efficaci, ma sapendo benissimo che non lo sono.

In questo gruppo:


Olio per udito e acufeni

Che si chiami Otobio, Biostenix o altro, si tratta di una vera e propria truffa internazionale con falsi testimoni e falsi scienziati autori della rivoluzionaria scoperta, tutti gli stessi, con la stessa faccia ma con nomi diversi, a seconda dei paesi e delle lingue (sia i testimoni che gli scienziati). Ecco a voi i tre scienziati gemelli che hanno inventato contemporaneamente l’olio miracoloso in Italia (Ernesto Ceccarelli), Spagna (Ramiro Suarez) e Ungheria (Richard Hajdu), ovviamente tutti e tre candidati al premio Nobel… E ce ne sono per tutte le nazioni.

Costo variabile per una piccola boccetta di olio miracoloso Otobio circa 50 euro. Mi stupisco che ci sia bisogno di mettere in guardia sul fatto che questa sia una truffa colossale, ma di fatto pare che molti ci caschino o si illudano che sia vero e chiedono informazioni e qualcuno lo ha comprato di sicuro.


E-books con metodi per curare l’acufene

Truffe e terapie inutili miracolo per acufeni

Il più famoso è il “Miracolo per acufeni” di un inesistente Thomas Coleman, disponibile in molte lingue diverse, ma in seguito ne sono usciti molti. Si tratta di cose assurde prive di qualunque senso (sempre che poi un libro esista, io ho letto quel che sta scritto sul sito internet) e non esiste alcun vero paziente scopritore dietro, ma solo una truffa internazionale che per alcuni motivi (tipo di grafica scelta e modalità di presentazione uguale quasi per tutti) proviene quasi sicuramente dagli stessi truffatori degli oli miracolosi di cui sopra.

Anche qui stessa cosa. Testimoni falsi che cambiano nome, ma non faccia, per diverse lingue. E devo dire con una notevole cura nella scelta dei nomi, almeno nella versione italiana. Non credete a me… Credete alla testimonianza positiva e convincente di Amedea, Nevio, Malvolio, Fedele, Romilda, Orsina, Tecla, Melchiorre, Angiolo, Fiore e Battista (se per pura disgrazia vi chiamate Andrea, Marco, Giovanni, Cristina, Maria, Anna o altri nomi comuni… lasciate stare. Il metodo olistico di Coleman su di voi non funzionerebbe!).

Costo della super truffa? Circa 70 euro ma a volte lo si trova in offerta speciale per solo 40…

Una curiosità: anni fa nella versione italiana che proponeva l’acquisto di questo “libro miracolo” per essere trovati meglio ho scoperto che avevano inserito “La Torre” tra le parole chiave? C’è da esserne orgoglioso…


Laser per acufeni Tinnitool per rigenerare le cellule ciliate

Truffe e terapie inutili tinnitool laser per acufeni

Qui siamo alla spudoratezza di scrivere, perfino sulla scatola e sul loro sito, che funzionerebbe rigenerando le cellule ciliate.

Non serve assolutamente a nulla e, ovviamente, le cellule ciliate non possono in alcun modo rigenerare e oltretutto il laser manco ci arriva all’orecchio interno e sono riportati falsi dati e false testimonianze, con la complicità di medici compiacenti in tutto il mondo, anche in Italia. Potrei fare nomi e cognomi, incluso un noto primario, ma lasciamo stare.

Inizialmente propagandato solo per la cura degli acufeni, vedo ora che lo propongono per tutti i problemi di orecchio interno.

Costo di questo bidone 500 euro, se non è aumentato. Della stessa azienda il Tinnipad (altro bidone truffa) che costa anche di più.


Integratori specifici tipo Acufen, Acuval, Tinnit, Otofisk, Vertigoval ecc...

Truffe e terapie inutili integratori per acufeni e vertigini

Vere truffe che non servono a nulla e non c’è nulla dentro che possa essere di aiuto, spacciate per terapie per problemi specifici grazie a nomi accattivanti. Tempo fa scrissi ad alcune di queste aziende (che non sono aziende fantasma ma note case farmaceutiche, badate bene!) chiedendo di fornire spiegazioni e risposero solo minacciando querele.

Qui il ruolo dei medici che li prescrivono è dubbio. In parte ci sono… (menefreghisti che prescrivono la prima cosa per togliersi di torno il paziente) e in parte ci fanno (…i soldi che probabilmente l’azienda paga in qualche modo a chi li prescrive). Ma non posso provarlo direttamente, salvo per un tentativo personalmente a me rivolto di retribuirmi se avessi pubblicato dati falsi per uno di questi prodotti inutili. il germanio liquido, molti anni fa, citandomi chi lo aveva già fatto e mostrandomi la pubblicazione. E il bello è che, per correttezza e ingenuità giovanile decisi, in questo caso, anche di fare uno studio reclutando 50 pazienti non miei e ottenendo, con lo stesso identico protocollo lo 0% di beneficio contro l’80% dichiarato dagli autori della tanto seria pubblicazione. Ovviamente la proposta di gratifica, se avessi affermato che funzionava, invece di scrivere sul mio sito, che era una truffa non era ancora arrivata.

Costo di questa truffa: in media 22 euro a scatola.


SPC-Flakes per stimolare il fattore antisecretorio

Truffe e terapie inutili corn flakes per meniere spc-flakes

Non me ne sono mai occupato più di tanto poiché sembra che in Italia per fortuna non abbiano ancora preso molto piede, ma sento la puzza di truffa colossale.

Cito: Fiocchi d’avena idrotermicamente trattati, che stimolano la produzione di fattore antisecretorio AF endogeno, per la profilassi e trattamento di mantenimento nelle sindromi ipersecretorie. L’effetto clinico appare dopo 14-28 giorni di terapia. L’effetto della “memoria” prolunga l’azione antisecretoria del trattamento per un periodo pari a quello del trattamento. Si consiglia orientativamente l’assunzione 1g/ kg/die, in tre somministrazioni.

Mi sono fatto due conti: poiché vengono consigliate 1 gr/kg al giorno diciamo che il paziente finirebbe una scatola da 450 g che costa circa 20 euro in una settimana in media e l’effetto clinico si manifesterebbe comunque non prima di 14 giorni (fino a 28, quindi diciamo in media 3 settimane) calcolatrice alla mano prima di capire anche solo lontanamente se ci sono benefici… il paziente (beati quelli magri che ne consumano meno) dovrebbe mangiarsi (e comprare) almeno 3-4 confezioni spendendo per questo tentativo circa 60-80 euro prima di vedere qualche risultato o di capire che magari è una bufala. Se fosse vero il costo del tentativo non è di per sé proibitivo ma poi sembra che l’azione del trattamento si prolunghi per periodo equivalente, quindi il trattamento va ripetuto per 2 settimane ogni 4 o per 4 ogni 8 ecc… e il costo inizia per qualcuno forse a farsi elevato.

Molto probabilmente non fanno assolutamente nulla visto che questa cosa del fattore secretorio in correlazione alla Meniere mi sembra campata in aria.

Al momento ho trovato sei articoli scientifici di cui due di italiani (ma gli stessi autori per entrambi o gli stessi per altri tre dei rimanenti quattro articoli) e tutti confermerebbero una notevole efficacia, eppure io continuo a sentire puzza di truffa e sapendo come vengono fatte certe pubblicazioni scientifiche commissionate dalle aziende, trovare dati pubblicati sempre dagli stessi autori, non mi rende più tranquillo. Io mi fido ormai solo di quel che verifico personalmente.

Ma siccome ho il dovere di verificare tutto e non posso criticare oltre un certo limite quel che non conosco, ho in mente di trovare qualche volontario benestante per fare il mio personale studio di efficacia e dirvi qualcosa in più (lo proporrò come progetto di ricerca a chi non è mio paziente su Facebook magari) ma per ora lo tengo, per prudenza, tra le truffe.


Mezze truffe

In questo gruppo trovate proposte di trattamento alle quali magari, occasionalmente, i medici che le propongono credono pure ma solo perché ignoranti totali sull’argomento. Ma altre volte spesso sono vere truffe solo per spillarvi i soldi e di solito sono pure tanti. In alcuni casi possono essere di beneficio su altre cose ma non certo sull’orecchio e quando ci sono dei risultati sono solo placebo o al massimo riduzioni dello stress (che in questo senso può agire sull’idrope) dovute al miglioramento di un altro disturbo fastidioso concomitante. Esempio: se dormo male e ho dolore per il collo e mi fanno dei buoni massaggi o fisioterapia, ovvio che riduco lo stress che da questo problema derivava, ma non ho fatto nulla sull’orecchio.

In questo gruppo:


Bite per malocclusione o articolazione temporomandibolare e qualunque procedura sui denti, incluse inutili estrazioni dei denti del giudizio

ATM e denti con acufeni, vertigini e udito non hanno nulla a che vedere come rapporto causa-effetto. E il condilo della mandibola non può in alcun modo interferire con l’orecchio interno e il nervo acustico. Se davvero esistesse un contatto diretto il paziente sarebbe già morto, oltre ad avere la distruzione totale dell’orecchio, perché in mezzo ci sono tra l’altro la carotide e la giugulare, i grossi vasi che portano il sangue alla testa e lo fanno defluire. Oltre al fatto che il suo cadavere… avrebbe la faccia, un tantino storta…

Vero è che alcuni movimenti della mandibola, per ragioni non chiare che non hanno nulla a che vedere con la creazione dell’acufene primaria possono temporaneamente e con effetto meccanico diretto, creare transitori aumenti dell’acufene (ne parlo nella pagina sugli acufeni) ma quello non ha nulla a che vedere con bite o cure sui denti.


Fisioterapia, osteopatia,  e qualunque altra terapia sulla cervicale

La cervicale non ha nulla a che vedere con l’orecchio, con gli acufeni o le vertigini.

Quando ancora non si conosceva il meccanismo di funzionamento dell’orecchio notando che girando la testa al paziente poteva… appunto “girare la testa” (vertigine) si pensava ci fosse qualcosa a che vedere col collo, ma basta verificare che anche se la testa gira con tutto il corpo senza alcuna azione sul collo succede esattamente lo stesso visto che è il movimento della testa che conta e non la rotazione del collo, per capire che non c’entra nulla. Peraltro adesso questa presunta associazione viene estrapolate a tutti i sintomi dell’orecchio compresa la sordità!!

Sapete però da quanto tempo è conosciuta la funzione vestibolare ovvero che il movimento della testa stimola il labirinto e che pertanto le vertigini vengono dall’orecchio? Dal XIX secolo. Solo per citarne qualcuno, Flourens 1824, Meniere 1861, Ewald 1882. Diciamo che chi sostiene il ruolo della cervicale è… poco aggiornato?

E cosa ci sarebbe nella cervicale tale da dare sintomi all’orecchio?

In passato (ma nemmeno troppo, stava sui libri su cui ho studiato io, non so ora) i sintomi dell’orecchio a transitorie chiusure dell’arteria vertebrale, (la cosiddetta insufficienza vertebro-basilare) il cui mancato apporto di sangue e ossigeno semmai darebbe problemi a un distretto ben più grande che non all’orecchio dando origine a un ictus della parte posteriore del cervello, cervelletto, tronco encefalo ecc.  quando non compensato dal cosiddetto poligono di Willis ovvero la circolazione collaterale. Motivo per cui io non ho mai chiesto un eco-doppler dei vasi del collo per questi problemi.

Quindi si è provato a trovare la correlazione in una compressione del sistema simpatico creata da osteofiti artrosici (che certamente peraltro non possono allora essere trattati con la fisioterapia) che per ora però nessuno sa che relazione diretta avrebbe con l’orecchio e perché mai dovrebbe riguardare l’orecchio visto che i rapporti con l’orecchio sarebbero semmai mediante i nervi cranici e non quelli cervicali.

Ultimamente vanno di moda le ernie del disco cervicali che di sicuro, se ci fossero vere ernie, non si potrebbero risolvere con la fisioterapia o l’osteopatia. Un paziente me ne ha addirittura sette pur avendo cinque soli dischi inter-vertebrali (e un massimo quindi di cinque ernie) tra le vertebre cervicali! Non solo non hanno nulla a che vedere con l’orecchio, ma nella assoluta maggioranza dei casi non le avete proprio, se non avete altri sintomi da ernia cervicale che sono ben diversi. E se anche ce ne fosse una in che modo potrebbe mai dare problemi all’orecchio?


Chirurgia nasale

Utile solo se avete problemi nasali… ma per respirare col naso non per l’orecchio interno! L’orecchio in collegamento con naso e gola è quello medio, non l’orecchio interno!

Curiosamente, quasi tutte le volte che al paziente viene proposta questa soluzione per l’udito o gli acufeni  (peraltro spesso sbagliando perché  semmai bisognerebbe trattare i turbinati e non solo il setto nasale per far respirare meglio il paziente) si tratta di procedure proposte in strutture private o convenzionate dove il medico comunque prende soldi per quell’intervento, il che rende molto discutibile la buona fede del medico, che sarebbe possibile solo in caso di sua totale ignoranza perfino sulle basi di anatomia e fisiologia relative alla sua stessa specialità. Il che comunque non mi stupirebbe affatto.

Qui quel che è deviato non è il setto nasale, ma il paziente da una vera cura.


Angioplastica per CCSVI

Quella della CCSVI (acronimo inglese per insufficienza venosa cerebro-spinale cronica) è una teoria forzata priva di reale fondamento e con molte incongruenze e con dietro anche un bell’inganno commerciale circa la diagnosi che si farebbe solo con uno speciale apparato prodotto da una azienda sola con ritorno diretto a chi avrebbe “creato ex novo” questa patologia prima come causa della sclerosi multipla e ora anche della Meniere e per estrapolazione pure per acufeni o altro.

Il ricorso a questa procedura, in Italia, viene da tempo spinto molto dalla presunta associazione per la Meniere AMMI (ex AIMM), che tradizionalmente pilota da sempre i pazienti solo verso specifiche terapie e specifici medici e con assoluta costanza banna tutti i miei pazienti dal loro gruppo facebook e affini, appena provano a dire che hanno avuto buoni risultati con me, con il fondato dubbio (in realtà, io dubbi non ne ho affatto, conoscendo bene i retroscena, ma sarebbe lungo e inutile spiegarvi tutto) che ci siano giri loschi dietro. Su quanto siano pulite e davvero interessate alla vostra salute le presunte associazioni di supporto create da pazienti, se volete aprire gli occhi anche su questo, trovate articoli sul mio blog Idrope News.


Agopuntura

Curiosamente i suoi sostenitori rispondono alle critiche che se i cinesi la usano da millenni certamente non può essere inutile.. ma non mi risulta che i cinesi abbiano meno problemi con gli acufeni o le vertigini. Inoltre siamo ormai pieni di teorici agopuntori improvvisati dei quali diffiderei in generale. Il fatto che nella medicina cinese il rene sia correlato all’orecchio non ha nulla a che vedere con l’idrope, l’ormone antidiuretico ecc..

Di fatto salvo effetto placebo, sui disturbi dell’orecchio non ha alcuna efficacia né alcuna logica.


Omeopatia

Non entro nel merito generale anche se sono profondamente convinto che i vari rimedi omeopatici non servano MAI a nulla se non come placebo e per disturbi di natura psicosomatica o nevrotica che sarebbero probabilmente passati da soli “preferiti” dai pazienti che “non amano prendere farmaci” una moda davvero sconcertante priva di qualunque logica.

Di sicuro non fa assolutamente nulla di reale sull’idrope, sull’orecchio, acufeni, vertigini o altri disturbi da idrope.


Dilatazione della tuba con palloncino

Non serve a nulla e potrebbe essere pure pericoloso se danneggiasse la tuba creando una tuba beante permanente. In Italia credo sia proposta, ovviamente in casa di cura privata, solo da un medico specifico a Roma… quindi in questo senso potrebbe essere considerata una truffa vera e propria visto che quel medico non può non sapere che non funziona.

Avrei dovuto forse inserirla tra le vere truffe ma la metto tra le mezze truffe perché hai visto mai che possa essere terapia utile per le otiti catarrali? Di sicuro non per acufeni, vertigini, Meniere e altri sintomi da idrope.


Decompressione per conflitto neurovascolare per acufeni e vertigini

Ho già brevemente accennato ma con altra finalità ai conflitti neurovascolari nella pagina dedicata agli acufeni. In Italia credo che questo intervento sia proposto, ovviamente solo privatamente, da un solo medico, neurochirurgo, che conosco personalmente bene e che peraltro sa benissimo che non è assolutamente una terapia per l’acufene e riporta anche pubblicazioni false che in realtà si riferiscono ad altro. Non escludo che in qualche caso ci possa essere una relazione, ma la procedura nasce per nevralgia del trigemino e spasmo emifacciale (dove è in effetti efficace) e la sua estrapolazione come terapia per acufeni è solo perché ci sono molti più disperati pronti a tutto in cerca di cure per acufeni e vertigini che non per nevralgia o spasmi facciali.

Il riscontro di un presunto conflitto neurovascolare (di per sé evento frequente e che potrebbe essere del tutto innocuo) in risonanza magnetica non può assolutamente essere un motivo sufficiente per sottoporsi a una simile procedura  neurochirurgica, con bassissime e comunque imprevedibili possibilità di risultato, e nemmeno del tutto priva di rischi. Per fortuna, in un paese dove l’assicurazione sanitaria privata ce l’hanno in pochi, il numero di zeri nel costo di questa proposta la autolimita, e credo che, per fortuna, chi la propone ne abbia fatti davvero pochi di questi interventi con questa indicazione.


Inganni

Le terapie di questo gruppo potrebbero avere un senso in alcuni casi particolari, ma vengono proposte anche quando non servono o non possono essere utili, e spacciate come unica terapia possibile, per ignoranza o superficialità, ma in molti casi ai fini di lucro personale e in alcuni casi falsificando i risultati reali riferiti o facendo promesse non reali al paziente, quando in realtà sono assolutamente sproporzionate rispetto alla necessità reale, avendo cure migliori e più semplici o con minori conseguenze negative o sono indicate solo per situazioni specifiche e spacciate come efficaci per problemi per i quali non potrebbero mai dare alcun risultato. Non sono terapie che per principio assoluto vi sconsiglio a priori purché ovviamente ve ne siano le indicazioni, ma non le vedo di sicuro come possibili alternative alla pari con la mia terapia.

In questo gruppo:


TRT (Tinnitus Retraining Therapy)

Terapia ideata 30 anni fa in America dal Dr. Pawel Jastreboff, da me personalmente “importata” in Italia dove era ancora completamente sconosciuta nel 2000 e poi da me stesso sconfessata  dopo qualche anno, dopo averne riconosciuto i limiti e le promesse ingannevoli, ma sostenuta ancora e con falsi risultati (ma quale 80% che se fa qualcosa in un paziente su cinque è già tanto! ) da chi ci guadagna e tanto.

Potrebbe essere efficace solo in casi molto limitati e ben selezionati e comunque non prima di periodi molto lunghi (18-24 mesi), di solito sufficienti per il paziente a “sbollire” per i soldi spesi (tanti). A ogni modo potrebbe per sua stessa definizione ridurre il fastidio a livello cerebrale, ma non fa nulla sull’orecchio.

I principi base della TRT sono di per sé giusti (abbinamento di counselling cognitivo e di rumore bianco fornito dall’esterno allo scopo di sviluppare un adattamento cerbrale) ma non ha alcun senso visto che in moltissimi casi si può ottenere molto di più e in breve tempo con la terapia per l’idrope, chiaramente tenuta il più possibile nascosta da chi vuole proporre queste alternative vantaggiose dal punto di vista commerciale, ma non per il paziente.

Attenzione: La cosidetta “palletta per acufeni” spacciata come terapia non ha nulla a che vedere con la TRT ed è in realtà la soluzione per i poveri proposta quando è evidente che il paziente 3000 euro od oltre per la TRT non li ha o non li vuole comunque tirare fuori, tanto per prendere qualcosa vendendo quel che potete comprare da soli su internet a un quarto o meno.


Chirurgia sul dotto e sacco endolinfatico

Il principio di per sé è giustissimo, al fine di far defluire il liquido in eccesso dall’orecchio interno attraverso il sacco endolinfatico, ma questa procedura, rispolverata e modificata in Italia da un medico a Roma, dopo anni che (forse ingiustamente) era stata abbandonata a livello internazionale, sembra, perfino secondo chi la propone, che faccia qualcosa solo sulle vertigini ricorrenti e nemmeno garantito come definitivo, e comunque non su udito e acufeni (il che peraltro non è spiegabile visto che agirebbe sull’idrope in generale).

E non è per possibile saper di più ed è lecito sospettare che le statistiche di successo siano gonfiate, visto che l’unica risposta che ho ricevuto ai miei tentativi di creare un contatto e una possibile collaborazione (assistendo magari a un intervento e potendo conoscere pazienti trattati con successo) con l’unico medico che offre questa proposta in Italia, per suggerirla semmai ai miei pazienti in casi selezionati che preferissero questa soluzione alla mia cura, sono stati frustrati da un “non mi rompere le palle, non intendo avere nessuna collaborazione” che la dice lunga su quanto questa strada debba essere intrapresa da chi proprio volesse con molta prudenza. Ho visto solo un paio di casi da lui operati ovviamente senza successo manco sulle vertigini, ma due casi non significano nulla. Gli altri potrebbero stare tutti bene, non venire comunque da me o averne di fatto operati pochi.

L’esame di quel che il medico afferma inoltre su alcuni video disponibili in rete, mi lascia molti dubbi sul fatto che il medico in questione abbia conoscenza reale su cosa siano le vertigini e come funzioni in generale il sistema vestibolare.

A ogni modo visto che io con la mia terapia non ho alcun problema a gestire le vertigini, io vado avanti con la mia terapia.


Protesi acustiche (o più correttamente apparecchi acustici)

Ovvio che non sono assolutamente l’unica soluzione possibile per l’ipoacusia e  raramente (o quasi mai) aiutano davvero per gli acufeni, ma il mercato pretende che questo sia fatto credere alla gente.

Una protesi acustica digitale (che peraltro non sempre è davvero necessaria) oggi può arrivare, in Italia, a costare oltre 4000 euro (per lato) con enorme guadagno rispetto al costo reale e con una fetta che finisce spesso (non sempre) nelle tasche dello specialista compiacente che spinge il paziente verso quello specifico audioprotesista o centro protesi (da quel so più o meno il 30% di quel che paga il paziente) il che obbliga a mantenere il costo elevato. Un tentativo di terapia sull’orecchio per recuperare l’udito con me costa circa 150 euro, e  con discrete possibilità di successo, ma non per tutti, sull’ipoacusia e certamente con molte più possibilità di successo delle protesi (che in pratica non ne hanno) quale terapia dell’acufene. Vedete un po’ voi cosa conviene provare prima.

Ovviamente non manca un buona dose di mala fede in molti audioprotesisti o centri protesi e medici compiacenti (non tutti ovviamente, non si può generalizzare) sia nel nascondere soluzioni alternative, sia nel far credere al paziente che la protesi acustica possa “curare l’orecchio” arrestando l’eventuale progressione della sordità, il che non è assolutamente vero.


Riabilitazione vestibolare

In Italia per fortuna ha meno diffusione che all’estero e viene proposta solo da alcuni centri specifici, ma per vertigini ricorrenti e disequilibrio soggettivo non c’è proprio nulla da riabilitare perché ovviamente i recettori labirintici funzionano anche se disturbati nella loro funzione dall’eccesso di liquido (idrope).

La riabilitazione vestibolare ha come unica indicazione reale il recupero del compenso cerebrale, se questo non avviene in molto completo o avviene in modo troppo lento, dopo reali casi di labirintite (di per sé rarissimi) con danno permanente del labirinto (e non più vertigini ricorrenti e vera instabilità e non disequilibrio soggettivo, impossibili con un danno permanente) o in seguito a labirintectomia, neurectomia vestibolare o distruzione chimica del labirinto con gentamicina.

Attenzione a non confonderla con la ginnastica vestibolare, che invece è efficacissima terapia per le vertigini che il paziente fa a casa da solo, a costo zero.


Gentamicina

La gentamicina è un antibiotico aminoglicoside ototossico in grado, se iniettato localmente nell’orecchio a dosi sufficienti, di distruggere i recettori vestibolari (e non solo visto che danneggia anche le cellule ciliate dell’udito) e viene proposto sin troppo spesso come cura per le vertigini dopo avere fatto qualche vago tentativo di cure inutili senza esito (e che non lo potevano di solito avere).

Ne ho già parlato nella pagina dedicata alla malattia di Meniere e ripeterò qui solo il concetto fondamentale. Chi vi propone la gentamicina per le vertigini ricorrenti vi vuole distruggere un organo sano con una disfunzione reversibile solo perché non lo sa o non lo vuole… curare!


Iniezione di cortisone nell’orecchio

L’unica indicazione logica che vedo per questa modalità di terapia che sta iniziando a essere proposta più frequentemente che in passato, è quando il paziente abbia controindicazione assoluta per qualche patologia concomitante, all’impiego di cortisonici per via generale, anche se quasi sicuramente l’effetto è molto minore con l’infiltrazione locale, visto che ci serve anche un’azione sistemica per l’inibizione del rilascio dell’ADH.

Non ho nessuna esperienza diretta con le infiltrazioni ma ne ho, e tanta, con la somministrazione diretta effettuata dal paziente stesso a domicilio dopo aver applicato chirurgicamente un tubicino di ventilazione (2003-2004), comunque sempre associata anche alla somministrazione tradizionale per iniezioni e per via orale, senza però aver riscontrato benefici aggiuntivi che la giustificassero.

Semmai bisognerebbe chiedere a chi la propone perché lo vuole somministrare in questo modo, con estrema variabilità peraltro della dose effettiva, invece che per via generale, obbligando il paziente a ricorrere allo specialista invece che farsi terapia a casa da solo senza che lo specialista ci guadagni nulla. Sono un po’ sarcastico a volte, vero?


Manovra di Semont o altre manovre “liberatorie” per presunta cupolitiasi o “vertigine da otoliti”

Ne ha già parlato nella pagina dedicata alle crisi acute di vertigine ma ne riparlerò anche qui visto che si tratta di una proposta di terapia molto comune.

Queste manovre in molti casi in effetti “liberano” temporaneamente il paziente dalle vertigini e di per sé non sono una soluzione sbagliata, anche se per pura “serendipità” (ovvero “botta di c…” nel cercare una cosa e trovarne un altra, tipo la scoperta dell’America cercando l’India) visto che poi otoliti e cupololitiasi non c’entrano nulla.

Probabilmente comunque smuovono liquido ma certamente non rimandano gli otoliti in sede riportandoli sulla macula attraverso una matrice gelatinosa dalla quale sarebbero usciti. A me personalmente sembra che soprattutto “liberino” il medico dallo sforzarsi a capire davvero cosa ha il paziente e proporre la cura più giusta.

Ma il vero problema delle manovre brusche di “liberazione” non è l’inefficacia (anzi nella maggior parte di casi funzionano) ma il distogliere il paziente da una vera cura per la causa (meccanismo) sottostante, l’idrope, magari trascurando altri sintomi quali acufeni o ipoacusia o fullness comunque spesso presenti, che potrebbero essere trattati contemporaneamente alle vertigini e dichiarati invece come incurabili e da accettare.

Ma soprattutto ancora più grave è che se va tutto bene, nulla da dire, ma a volte il paziente ha come conseguenza della manovra una vertigine molto più intensa e invalidante di tutte quelle per le quali si era rivolto al medico e allora psicologicamente ce lo giochiamo e diventa molto difficile fargli riprendere normali movimenti senza proteggersi dalla possibile vertigine posizionale, il che è la cosa più sbagliata da fare se si vuole star bene davvero.

E come sempre far credere al paziente che questa è l’unica soluzione possibile è un inganno.


Impianto cocleare (erroneamente definito anche orecchio bionico)

Ammetto di non essere aggiornato su quali siano oggi le reali potenzialità degli impianti cocleari che, di fatto però, sostituiscono in modo definitivo la funzione di un orecchio interno che potrebbe invece essere trattabile. Non mi risulta inoltre che le possibilità offerte da questa soluzione lo rendano proponibile per sordità monolaterali con altro orecchio perfettamente normale e normoudente o comunque sufficiente.

Certamente visti i soldi che girano, parliamo di molte decine di migliaia di euro per ogni impianto, che il paziente non paga magari, ma che qualcuno incassa comunque, guardo con sospetto le indicazioni troppo “facili” a questa proposta, ma non ho conoscenza diretta di molti pazienti trattati per poter dire quanto questa soluzione, certamente utile nella sordità bilaterale grave intrattabile (ma prima bisogna provare a trattarla davvero) e non protesizzabile sia indicata anche nelle forme monolaterali con sordità da un lato solo. Per ora propendo, salvo prova contraria, per sconsigliarlo.

Se peraltro l’idea dell’impianto vi attrae per ragioni estetiche, forse non sapete che anche l’impianto comporta una protesi esterna e ben più visibile delle normali protesi acustiche.


Chirurgia per otosclerosi (stapedioplastica)

E’ senza dubbio l’unica terapia possibile per correggere l’ipoacusia trasmissiva da blocco della staffa (l’ultimo dei tre ossicini dell’orecchio interno), avendo quale unica soluzione alternativa la protesi acustica. Ma altrettanto senza dubbio fa solo quello e l’otosclerosi (sempre che sia davvero otosclerosi – ve ne ho parlato nella pagina dedicata ai problemi di udito) non è certamente la causa di acufeni, vertigini, ipoacusia fluttuante o componenti fluttuanti dell’ipoacusia, disacusia (sentire male come qualità più che come volume) o fullness.

Nella maggior parte dei casi i medici a dire il vero non fanno promesse circa la possibile risoluzione di questi altri sintomi anche se dovrebbero proprio dire che non ce ne saranno di benefici (anche se… ma lo spiego dopo)  e se il motivo principale per cui il paziente vuole operarsi è l’acufene più che l’udito, il medico onesto dovrebbe proprio sconsigliare al paziente di operarsi, cosa che invece avviene di rado. Non farlo, o fare promesse su cose che non si possono ottenere è.. un inganno.

L’ anche se… riguarda il fatto che a volte un miglioramento dell’ipoacusia trasmissiva comporta benefici indiretti sull’eventuale acufene associato (e non creato dall’otosclerosi) per miglioramento della capacità naturale mascherante di quell’orecchio in presenza di rumore esterno ambientale che altrimenti non sarebbe avvertito allo stesso volume, nonché un recupero della possibilità di mascherare volontariamente l’orecchio con l’uso di dispositivi esterni.

Inoltre non posso escludere che in alcuni casi un certo beneficio si possa comunque avere sui sintomi da idrope, poiché l’intervento potrebbe (teniamolo al condizionale) ripristinare un ruolo ancora non noto nella normale funzione di drenaggio dei liquidi labirintici mediante l’azione a pistone che la staffa (o la protesi sostitutiva) esercita, il che potrebbe peraltro spiegare la frequente associazione di idrope in pazienti con otosclerosi dove questa ipotetica funzione verrebbe a mancare. Ma sebbene interessante è per lo più una ipotesi mia, e di solito i chirurghi che operano l’otosclerosi manco sanno cosa sia l’idrope. Ma al momento il mio atteggiamento è di consigliare l’intervento solo se l’obiettivo è il recupero dell’ipoacusia trasmissiva da blocco della staffa e non per altro.


Terapie  “tradizionali” ma assolutamente inutili

Sono purtroppo ancora le più prescritte “tanto per dare qualcosa che sennò il paziente ci rimane male che non gli prescrivo nulla” ma non servono assolutamente a nulla, sebbene siano spacciate come terapie possibili, spesso contemporaneamente alla frase incongruente “Non c’è alcuna terapia, ci deve convivere”  che da sola dovrebbe far capire al paziente quanto il medico stesso crede all’efficacia della cura che prescrive. Ma allora che me la dai a fare se sai che non serve a nulla e non ci credi nemmeno tu? 

In questo gruppo:


Ginko biloba, Prisma, Trental e vari fluidificanti del sangue nonché tutti i vasodilatatori o farmaci per la circolazione quali Gradient, Fluxarten, Flugeral, Stugeron, Cinazyn, Vessel, Cardioaspirina ecc...

Dopo 4-5 minuti circa senza sangue e ossigeno le cellule ciliate subirebbero un danno permanente, e qualunque terapia sarebbe inutile comunque anche se fosse vero che quella fosse la causa, cosa che nessuno ha mai dimostrato nemmeno come possibile. E le cellule ciliate morte non rigenerano certo perché successivamente riapro la circolazione, cosa peraltro ben difficile in caso di una trombosi periferica, semmai ci fosse stata. E certamente non potrà mai essere quella la causa per ovvie ragioni per acufeni o ipoacusia fluttuanti, variabili o ricorrenti, o per vertigini e disequilibrio o fullness,  che mai potrebbero essere dovuti a danni permanenti irreversibili.

Ma i medici questo lo sanno? Ma certo, se hanno studiato Medicina e non serve manco essere medici per sapere che le cellule e i tessuti, senza sangue od ossigeno subiscono danni irreversibili dopo pochi minuti, che però nel caso dell’orecchio interno non sono riparabili né è possibile sostituire le cellule morte con nuove cellule. Come ho avuto già modo di dire… “Ma dove l’hanno presa la Laurea in Medicina certi medici?“. Non so se sperare che sappiano e ingannino il paziente o se davvero non sappiano…


Betaistina (Microser, Vertiserc, Jarapp)

La betaistina non fa assolutamente nulla. E quando apparentemente aiuta è solo per effetto placebo. Effetto placebo pericoloso, peraltro, quando il paziente si convince che è grazie a quello che non ha vertigini  o ne ha meno di quante ne potrebbe avere, quando in tutto non gli sarebbero venute lo stesso e ha avuto risoluzione o una remissione temporanea spontanea della fase acuta. Eppure è la terapia farmacologica ancora oggi più diffusa per le vertigini. E adesso iniziano a prescrivere betaistina pure per gli acufeni!

Non so riguardo ad altri paesi dove è comunque diffusissimo, ma in Italia come questa tendenza a prescrivere betaistina a tutti i pazienti con vertigini sia dovuta anche a spinte commerciali è abbastanza evidente. Per molti anni l’azienda che produceva il Microser (la Formenti Grunenthal) ha sponsorizzato un numero enorme di giovani medici, organizzato convegni, pubblicato gratis libri ai medici “aficionados” al Microser e regalato libri ai medici, il tutto rigorosamente pubblicizzando questo Microser ovunque, e devo dire che nel complesso facevano anche qualcosa di utile e molti di quei libri erano fatti pure bene. Quando non c’era, e sono certo che c’è stato, anche se non lo posso provare, qualche ringraziamento più diretto a qualche medico (leggi soldi!). Poi, credo per qualche cambiamento di norme fiscali o altro che non so, l’azienda ha dovuto interrompere tutta questa propaganda, che aveva un costo, e gradualmente in Italia il Microser è passato di moda in favore di altri nomi commerciali, ma con stesso principio attivo prodotti da altre aziende, quali Vertiserc (in realtà già noto ma molto meno utilizzato in Italia in passato) o più recentemente il Jarapp.

E il tutto per qualcosa che io ho smesso di dare (non lo davo come vasodilatatore ovviamente ma per presunti benefici diversi della betaistina nei primi anni di professione) e ho fatto buttare nel cestino a tutti i pazienti che lo prendevano regolarmente credo sin dal 1998, senza mai notare alcuna differenza nemmeno minima.


Vitamine B, C, D, E ecc… e neurotrofici o stimolanti cerebrali

E che c’entrano con l’orecchio le vitamine? Dove mai dovrebbero agire? Tanto per dare qualcosa che male non fa.

Riguardo agli stimolanti cerebrali, se funzionassero davvero, avrebbero una indubbia utilità nell’aiutare i pazienti con acufeni, vertigini e altri disturbi da idrope… qualora se li prendessero molti medici, invece che far perdere soldi e tempo inutilmente a chi cerca una cura. Ma, purtroppo, non funzionano…


Anti-ossidanti vari (TAD o simili)

Va molto di moda sostenere che i radicali liberi siano una delle cause di morte delle cellule e che una corretta terapia con anti-ossidanti possa agire come prevenzione di futuri danni. Ne so troppo poco per poter commentare su questo.

Ma c’è un noto specialista a Roma, ormai anziano (ci ho fatto pure l’esame di Audiologia all’Università e mi ha pure dato 30 e lode) che peraltro si interessa di acufeni da molto prima di me (ma visti i risultati e quel che sostiene anche in video su YouTube, c’è da domandarsi cosa ci abbia capito in tutti questi anni) che prescrive anti-ossidanti a tutti da anni.

Ma anche volendo credere che davvero gli anti-ossidanti facciano qualcosa in termini di prevenzione… come si può pensare che questo possa essere efficace su un disturbo già presente e conseguenza di un eventuale danno (del tutto indimostrabile comunque) delle cellule ciliate? Sempre che i radicali liberi con le cellule ciliate dell’orecchio c’entrino qualcosa, cosa che dubito fortemente.

Al massimo si potrebbe dire con coerenza: “Caro paziente, sei fottuto perché i radicali liberi ti hanno già fregato le cellule dell’orecchio e l’acufene o l’ipoacusia te li devi tenere, ma per proteggerti contro futuri danni di ulteriori cellule ciliate e aggravamenti prenditi questi anti-ossidanti a vita“. Sarebbe comunque assurdo ma almeno più coerente del ragionamento attuale, che sembra essere questo: “Poiché i radicali liberi creano danni permanenti irreversibili e incurabili, ti do questi anti-ossidanti per curare i tuoi sintomi incurabili derivanti da quei danni permanenti irreversibili e incurabili“. Si dice che la politica sia l’arte del possibile, ma l’Otorinolaringoiatria va ben oltre, direi.

Ma d’altronde da chi ha fondato un’associazione per la ricerca sulla sordità onlus che per molto tempo (non mi sono più interessato) trattava gratuitamente nel suo studio (escluso il costo per i mascheratori per la TRT in uno specifico centro di protesi acustiche, ovviamente) solo i soci iscritti (dietro pagamento di un sacco di soldi come quota di iscrizione, molti di più di quel che sarebbe costata una normale visita con esami e ovviamente, essendo una onlus, pure esenti da tasse) cosa aspettarsi?


Diuretici non osmotici (Lasix, Diamox, Moduretic ecc..)

Non solo non servono, ma sulla lunga possono anche far male e possono aggravare poiché facilitano l’eliminazione dell’acqua dal corpo durante il passaggio nel rene, non dall’orecchio e quindi possono stimolare una reazione secondaria dell’ormone antidiuretico (ADH) che mantiene e aggrava l’idrope. Eppure sono, per fortuna un po’ meno in Italia che in altri paesi (sta a vedere che qualcuno mi ha dato retta, dopo che lo scrivo da oltre venti anni, ma ci sono anche pubblicazioni e perfino italiane che sostengono che fanno più male che bene) tra i farmaci più prescritti per idrope e malattia di Meniere.

In un sondaggio effettuato tempo fa da me su internet, circa un terzo dei pazienti riferiva peggioramento dei sintomi uditivi da quando assumeva il diuretico. Molti anni fa, inoltre, facendo uno studio comparativo tra un gruppo di pazienti con Sindrome di Meniere sottoposti a lunghe terapie con diuretico per via orale e un gruppo al quale non era mai stato dato il diuretico, verificai che il grado di ipoacusia era mediamente molto maggiore nel gruppo di quelli trattati con diuretici.

Poiché spesso le vertigini vanno per lunghi periodi in remissione spontanea e per la maggior parte dei medici l’udito è comunque destinato a peggiorare irreversibilmente senza che si possa far nulla (balla clamorosa!) ovvio che la colpa non venga data al diuretico che ne potrebbe avere ma alla malattia.

Che senso ha peraltro dire al paziente di bere più acqua se poi gli dai il diuretico per ottenere l’opposto? In realtà, prima non facevano manco quello i medici, anzi dicevano di non bere e l’associazione restrizione idrica e diuretico fa davvero male! Ma il mio battermi per fare il contrario ormai da quasi 25 anni qualche esito pare lo abbia dato tra i medici italiani, almeno per l’acqua, anche se ancora non hanno capito che con un litro o un litro e mezzo al giorno, appena il normale fabbisogno giornaliero minimo o meno, non ci fai nulla!

Il vero diuretico da prescrivere è l’acqua e semmai quello osmotico, per fleboclisi, che agisce in tutt’altro modo.


Aerosol, antibiotici e anti-infiammatori

Aerosol, spray nasali e qualunque terapia locale non ci arrivano nemmeno all’orecchio interno comunque e mai potrebbero comunque far qualcosa.

Gli antibiotici servono per le infezioni batteriche e certamente non c’è alcuna infezione batterica nell’orecchio interno altrimenti ce lo saremmo giocato definitivamente, prima ancora di potere prescrivere una cura, con una bella labirintite che lo distruggerebbe.

Sebbene per motivi non noti qualche anti-infiammatorio possa molto occasionalmente dare benefici sull’acufene (ma potrebbe essere una banale coincidenza o solo riduzione dello stress curando altre cose), non c’è nessuna infiammazione nell’orecchio interno alla base di vertigini, acufeni o ipoacusia.


Conclusione

Leggendo questa ultima pagina, potreste essere giunti all’errata conclusione che se volete star bene con i disturbi dei quali vi ho parlato in questo sito dovete per forza fare la terapia che io propongo. Non è assolutamente vero! Potete comunque avere una remissione spontanea! Ma se serve una terapia, altre alternative valide a quel che propongo io, al momento, purtroppo ancora non ne vedo. E se invece ce ne fossero e non lo sapessi io, fatemelo sapere nei commenti.


E adesso, come proseguire ?

Adesso salvo la curiosità di conoscere meglio chi è questo Dott. La Torre che ha così tanta voglia di scrivere, far video e farvi sapere tutto quel che gli altri medici non vi dicono (curiosità che vi potete togliere rapidamente cliccando sul pulsante in basso), cosa che reputo utile prima di un’eventuale richiesta di consulenza per avviare terapia, il vostro apprendimento guidato è davvero finito!

Ricordate che il sito è completamente interattivo. Potete commentare o fare domande in ogni pagina. Anche se già so quale è il primo commento che vi verrà in mente, soprattutto se davvero avete letto tutto…

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2 pensieri riguardo “Terapie inutili e truffe per acufeni, vertigini, udito

  1. Buongiorno Dott. La Torre
    sono un malato menierico, ho letto il suo articolo “Truffe, mezze truffe, inganni e terapie inutili ”
    volevo sapere che ne pensa del Glicerolo che spesso mi hanno prescritto,
    grazie anticipatamente

    1. Ha ragione, me lo sono dimenticato tra le terapie completamente inutili, se sta parlando della soluzione da bere, ma perché speravo che non lo proponesse davvero più nessuno. È un diuretico osmotico ovvero che attira acqua vero di lui ma siccome l’assorbimento è molto basso la attira nell’intestino semmai quindi in pratica può funzionare da lassativo e perfino avere effetto controproducente, ma il più delle volte solo non fa nulla.

      Se invece parla del glicerolo in fleboclisi per via endovenosa è come il mannitolo che uso io ma se usato veloce come lo propongo io può dare sanguinamento e dopo qualche tentativo lo ho subito abbandonato da molti anni preferendo il mannitolo.

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