SINTOMI E DISTURBI DA IDROPE
Caduta improvvisa senza vertigine
Nota anche come crisi di Tumarkin, è l’unica situazione potenzialmente “pericolosa” creata dall’idrope, e viene sempre dall’orecchio, ma non è una vertigine né come tale è definibile. Si ritiene che sia espressione di un improvviso aumento dei liquidi labirintici (idrope) con stimolazione brusca dei recettori dell’utricolo e/o del sacculo senza contemporanea stimolazione dei canali semicircolari e quindi senza vertigine acuta.
Se siete entrati nel sito direttamente in questa pagina vi consiglio di leggere e apprendere in modo progressivo con l’esplorazione guidata partendo dalle basi per poi passare alla diagnosi, ai sintomi e infine alla terapia.
In questa pagina:
Perché la chiamiamo crisi di Tumarkin?
Venne definita “catastrofe otolitica” da chi la descrisse per primo nel 1936, il dottor Alexis Tumarkin, inglese di origine russa, e ancora oggi è nota comunemente come crisi di Tumarkin. Ho anche trovato le immagini dell’articolo originale.
La diagnosi e le cause delle crisi di Tumarkin
In questo caso si verifica una improvvisa perdita reale di equilibrio (vera instabilità e non disequilibrio soggettivo in questo caso) con caduta brusca verso un lato e frequentemente conseguenze traumatiche, non preceduta da vertigine o da altri sintomi di preavviso e mai preceduta o accompagnata da perdita di coscienza, se non conseguente al trauma.
Rispetto a una caduta da altre cause (es.: drop attack cardiovascolare, sincope, crisi vagale) l’elemento fondamentale della crisi di Tumarkin è proprio che non c’è mai nessuna perdita di coscienza. Il paziente cade come se avesse inciampato o come se lo avessero spinto, senza alcun preavviso, senza vertigine e senza “svenire” e… senza poterlo impedire, da cui le possibili conseguenze traumatiche.
Il meccanismo esatto della crisi di Tumarkin non è noto, ma è probabile che si tratti di una brusca stimolazione da parte di un improvviso aumento dei liquidi limitato all’utricolo e/o al sacculo.
Questo ha portato a ritenere e per un certo tempo lo credevo anche io, salvo poi verificare che non è così, avendo visto diversi casi dove anche successivamente a eventuale caduta ci sono nuovi episodi di vertigine acuta, che la ragione per cui si ha la caduta brusca senza vertigine è che esista già un danno permanente dei recettori dei canali semicircolari da quel lato, che non possono quindi procurare la vertigine che altrimenti avrebbe preceduto la caduta.
Come per tutti i sintomi, capire come possano esserci aumenti localizzati dell’endolinfa in certe aree e non in altre è uno dei grandi misteri irrisolti, ma d’altronde la presenza di alcuni sintomi isolati, o di interessamento solo di alcuni recettori e non altri, o di acufene e/o ipoacusia solo per alcune frequenze, conferma che questo è possibile.
Cosa fare?
Le crisi di Tumarkin sono un evento per fortuna statisticamente molto raro. Anche se per uno come me che ha visto tanti pazienti con vertigini e super-specializzato in disturbi dell’orecchio interno, “raro” significa comunque averne visti tanti.
Erroneamente è opinione di molti che possa presentarsi solo nelle fasi finali della malattia di Meniere. Ma, come vedremo parlando della Meniere, non ha comunque alcuna progressione certa e scontata e quindi non si capisce peraltro quali dovrebbero essere le “fasi finali“. In realtà, non esiste una regola precisa. Ci sono invece pazienti che possono avere una o più cadute anche quando ancora manifestano attacchi di vertigine e sintomi fluttuanti dell’udito. E possono capitare anche a chi non ha mai alcun sintomo cocleare (e quindi non ha la Meniere) o si trova in fase di piena quiescenza e remissione con i sintomi uditivi.
È l’unica situazione in cui ritengo consigliata, anziché rischiare recidive, la sezione del nervo vestibolare (neurectomia vestibolare) per scollegare il labirinto posteriore dal cervello, che preferisco in tal caso alla infiltrazione nell’orecchio di gentamicina, un antibiotico tossico utilizzato e proposto da molti per distruggere l’orecchio non sapendolo (o non volendolo!) curare, per togliere le vertigini, ma la cui efficacia a dosi basse è molto variabile, mentre a dosi alte può portare a danni permanenti anche nella coclea con ipoacusia irreversibile.
Ma il problema è che la maggior parte dei miei pazienti (tra i pochissimi in percentuale che hanno avuto una o più cadute improvvise) non ha mai più avuto cadute da quando ha avviato la terapia, e nella maggior parte dei casi quindi non hanno ritenuto di dover fare l’intervento seppur da me indicato (non lo eseguo personalmente) o ricorrere alla gentamicina.
Sembrerebbe quindi che la terapia protegga anche da questo, ma mentre non c’è nulla di grave ad avere una vertigine occasionale, sbattere la testa o altre parti del corpo all’improvviso, seppur occasionalmente non è certo qualcosa che può essere accettato. Paradossalmente, però, mentre le vertigini terrorizzano i pazienti, del rischio di cadute improvvise, in chi ne ha già avute, sembro pormi più problemi io che il paziente stesso.
Attualmente il mio atteggiamento è d’informare il paziente in modo corretto sull’impossibilità di garantire in modo assoluto che con la terapia non ci saranno più cadute in futuro, ma di aspettare per vedere cosa succede dopo la terapia, prima di decidere per una soluzione chirurgica o come seconda scelta la gentamicina. La scelta deve essere comunque in questo caso lasciata al paziente stesso.
Nella prossima pagina
Nella prossima pagina vi presenterò un altro raro sintomo vestibolare, anche per me poco chiaro e di dubbia interpretazione e sul quale ho poca esperienza, l’oscillopsia, ovvero la sensazione che l’ambiente si muova con il movimento della testa. Come al solito se state seguendo l’esplorazione guidata vi consiglio di leggere tutto, perché i sintomi da idrope possono associarsi ma anche modificarsi nel tempo così come le modalità di presentazione delle vertigini e in generale sintomi vestibolari, ma se volete andare direttamente a specifici disturbi potete farlo dal menu presente in ogni pagina. Oppure potete saltare le spiegazioni dettagliate e andare direttamente alla prossima sezione, dove vi parlerò della malattia o sindrome di Meniere, che tutti, indipendentemente dai sintomi attuali, dovrebbero conoscere per quel che realmente è.
Se volete informazioni minime più sintetiche e non siete interessati a conoscere davvero tutto (peccato, ma posso capire), avete a disposizione la versione sintetica internazionale, nata per dare informazione anche ai pazienti che parlano altre lingue (nonostante questo sito abbia un sistema di traduzione automatica), ma utile anche per chi parla italiano, se volete solo sapere lo stretto indispensabile per decidere di fare terapia con me.
Oppure guardate questo video di appena 10 minuti che vi riassume tutto dalle basi alla terapia mostrando parti del sito con testi e immagini,
Potete anche visualizzare e scaricare un file in formato PDF per guardare tutte le schermate che compongono il video.
Oppure, se preferite, guardate questo video dove vi spiego tutti i concetti fondamentali in 20 minuti!
Infine, per avere risposta diretta alle domande più frequenti potete consultare la nuova serie di video brevi (Shorts YouTube). Ogni giorno vengono pubblicati nuovi video e potete inserire nei commenti altre domande alle quali vorreste avere risposta con un nuovo video breve.
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