LA DIAGNOSI
Le cause dell’idrope e dei sintomi dell’orecchio
Molti pazienti sentono quasi più il bisogno di avere una diagnosi che non una terapia. Ma quando parliamo di acufeni e vertigini o disequilibrio, ad esempio, quelli per i quali c’è più confusione in assoluto, tutto quel che si può dire è escludere a priori che ci siano cause pericolose, tumori cerebrali e altro, che non si manifestano mai con questi sintomi, che la sede è l’orecchio e, con i criteri visti nella tappa precedente di questo apprendimento progressivo che è idrope, almeno nei casi in cui possiamo affermarlo. Ma la causa primaria alla base di tutto non la possiamo individuare quasi mai. E anche la “causa” dell’idrope, sebbene sia noto, almeno in parte, il possibile meccanismo di formazione, non la conosciamo.
Se siete entrati nel sito direttamente in questa pagina vi consiglio di leggere e apprendere in modo progressivo con l’esplorazione guidata partendo dalle basi per poi passare alla diagnosi, ai sintomi e infine alla terapia.
In questa pagina:
Acufeni, vertigini, problemi di udito non sono sintomi di patologie pericolose.
La prima cosa da mettere in chiaro per i pazienti ma che dovrebbe invece essere già chiarissima per i medici, anche se purtroppo sembra a volte non esserlo nemmeno per loro, è che nessun acufene o vertigine, disturbo dell’udito o altri di cui ci stiamo occupando, può essere sintomo di patologie gravi, incurabili, letali, insomma quelle tanto temute, quali cancro alla testa, ictus cerebrale, infarto e cosi via.
La patologia più “grave” che potrebbe generare acufeni e/o ipoacusia e peraltro solo da un solo lato, è il neurinoma, un tumore benigno del rivestimento esterno del nervo acustico (non è assolutamente un cancro al cervello!), non frequente, operabile, e a volte addirittura con arresto spontaneo della crescita, tanto che a volte non è nemmeno necessario operare. Ovviamente se lasciato crescere in testa senza far nulla può diventare lentamente, nel corso degli anni, patologia pericolosa, ma come ho sempre detto il neurinoma è la prima cosa che deve escludere il medico e l’ultima che deve preoccupare il paziente! E una volta escluso questo, e solo quando necessario, con una risonanza magnetica, non esiste altra patologia da temere.
In teoria è necessaria una risonanza magnetica angiografica anche per la percezione del battito del cuore (cosiddetto “acufene pulsante” che però, come vedremo, non è affatto un acufene) e solo se costante e invariabile. Ma in pratica, pur richiedendola sempre in questi casi, non ho mai trovato un solo paziente con questo sintomo che avesse qualche patologia vascolare cerebrale in grado di generarlo. Così come ho visto, in oltre trent’anni di professione medica appena due casi di sclerosi multipla con sintomi dell’orecchio, il che non rende la sclerosi multipla automaticamente responsabile di quei sintomi, che possono capitare anche a chi ha la sclerosi multipla, come a chi ha qualunque altra patologia.
Inoltre nessun sintomo è precursore certo di altri o a evoluzione certa. Si può avere acufeni tutta la vita e morire a 90 anni e oltre sentendoci benissimo! E nessun sintomo è pericoloso, se escludiamo le rare cadute improvvise senza vertigini che vedremo in seguito tra i sintomi vestibolari. La ragione per far terapia per acufeni, vertigini o problemi di orecchio in generale è curare un disturbo che… disturba, e non curare una malattia pericolosa o certamente evolutiva.
Il concetto di “causa”
Uno dei concetti più difficili da comprendere e accettare per molti pazienti è che, sebbene siamo in grado di fare terapia, non possiamo quasi mai fare una vera diagnosi in senso completo.
Una diagnosi completa in Medicina dovrebbe infatti rispondere a tre domande che corrispondono a tre modi diversi d’intendere il concetto di “causa”.
- DOVE? – Qual è l’organo o apparato responsabile di quei disturbi? Per questo la risposta la abbiamo per i disturbi dei quali stiamo parlando: l’orecchio interno. Ma purtroppo non possiamo far terapia direttamente sull’orecchio interno o rimuovere con la chirurgia l’organo responsabile dei sintomi (anche se c’è chi lo propone per le vertigini, non sapendole curare).
- COSA? – Qual è la causa primaria, l’eziologia, l’elemento scatenante iniziale? E qui, nonostante ogni mio presuntuoso sforzo fatto in passato per anni per conoscere la “causa” iniziale dell’idrope, nessuno è davvero in grado di rispondere. Anche perché il ruolo dello stress, che può derivare da tante “cause”, complica le cose. Molte presunte “cause certe” sono solo coincidenze e molte diagnosi che vengono fatte sono pura invenzione dei medici, in pieno contrasto con anatomia e fisiologia. Non possiamo quindi ovviamente far terapia su una causa primaria che non conosciamo e non siamo in grado d’individuare.
- COME? – In che modo la causa primaria (che non conosciamo) crea i disturbi? Qui ci sono solo due risposte possibili, anzi tre. Una condizione reversibile, che nel nostro caso può essere solo l’idrope, o un danno permanente (non verificabile e comunque non trattabile) o… entrambi. Ma poiché non si può fare alcuna terapia per eventuali danni permanenti, alla fine l’unica cosa che possiamo fare è trattare comunque l’idrope che sia causa certa o anche solo possibile.
L’errore diagnostico nella ricerca delle cause
A volte sono gli stessi pazienti a voler “suggerire” al medico quella che per loro è stata la causa iniziale di tutto, credendo di trovare un rapporto causa effetto tra un determinato evento e i sintomi solo per la associazione o la successione cronologica. Ma post hoc ergo propter hoc, ovvero, dopo di questo quindi certamente creato da questo, è uno dei più grossi errori di logica che si possano fare, e lo fanno, ovviamente, anche i medici. Perché qualcosa possa essere causa di qualcos’altro non basta l’associazione cronologica ma ci deve essere la capacità per quella presunta causa di creare la presunta conseguenza.
Altro errore tipico e frequente che molti pazienti (e ovviamente anche i medici) fanno è quello di creare un rapporto causa effetto tra due sintomi o disturbi solo perché magari compaiono insieme dimenticando che, al di là di una possibile pura coincidenza fortuita, ci potrebbe semmai essere una causa comune che spieghi la contemporaneità di comparsa o ricorrenza ma i sintomi non creano sintomi, sono le cause a creare i sintomi.
L’esempio più classico è quello dell’associazione tra problemi all’orecchio e dolore da contratture della muscolatura cervicale che non sono mai l’uno causa diretta dell’altro ma possono spesso associarsi in quanto entrambi correlati allo stress in senso bidirezionale (lo stress favorisce il disturbo e il disturbo aumenta lo stress).

Se, quando parliamo di disturbi dell’orecchio non possiamo quasi mai fare una diagnosi completa, siamo però perfettamente in grado di escludere relazioni impossibili. Cioè siamo in grado di dire cosa non può essere di sicuro la causa.
Un esempio semplice per capire che uso spesso. L’ esservi trovati nel luogo di un delitto non vi rende solo per quello automaticamente colpevoli, ma il non essere in quel luogo in quel momento vi rende automaticamente non colpevoli.
Ma nonostante tutto questo, vedremo quante diagnosi assurde ed elenchi di cause impossibili i medici riescano a tirar fuori e… non sempre in buona fede.
Videoconferenza sulle cause dell’idrope
Questo video può aiutarvi a capire molto di più sul concetto di causa e sulle ragioni di tanti errori diagnostici e sulle numerose “cause impossibili” che regolarmente vengono considerate per i sintomi dell’orecchio. Questi errori assolutamente evitabili sono purtroppo più la regola che l’eccezione da parte di molti medici.
Le “diagnosi” impossibili
Spesso la “diagnosi” che i pazienti ricevono è solo l’espressione del fatto che il medico, non sapendo cosa dire, la costruisce su quel che voi stessi raccontate o su pure ipotesi prive di fondamento. Ed ecco allora che vengono coinvolti i soliti sospetti: il trauma acustico, l’età (anche per sintomi da un solo lato!), l’ereditarietà, lo stress (ma senza sapere come, buttato là tanto per dire qualcosa), la circolazione, i virus, la cervicale, l’articolazione temporomandibolare e i denti, il naso e la gola, quando non si tirano in ballo il fegato e chissà cos’altro. Ultimamente poi è diventato “di moda” sia tra i medici che tra i pazienti, attribuire tutti i sintomi, in ogni parte del corpo, orecchio incluso, anche al CoViD o al vaccino, che non c’entrano nulla nemmeno in caso di associazione cronologica.
E peraltro non sempre queste “diagnosi” sono in buona fede. Quando un medico vi propone di effettuare un intervento chirurgico in una clinica privata o convenzionata (dove voi non pagate ma lui i soldi li prende comunque) o vi manda in modo specifico da un determinato dentista o gnatologo od ortodontista, fisioterapista, osteopata o centro di protesi acustica, o vi propone di acquistare qualcosa, dovreste a priori sentire la “puzza” di truffa. Cosi come dovrebbe insospettirvi l’affermazione “non c’è nulla da fare” seguita poi dalla prescrizione incongruente e incoerente di integratori specifici per acufeni o vertigini o simili. Sulle truffe, mezze truffe e terapie inutili troverete ulteriori “raccapriccianti” dettagli nella sezione dedicata alla terapia.
Nella prossima pagina
Nella prossima pagina vedremo brevemente tutti i sintomi e disturbi che l’orecchio può dare, includendone alcuni che non vengono dall’orecchio interno con definizione e sede di origine possibile. Acufeni, problemi di udito e fullness, vertigini e disequilibrio e altri disturbi da orecchio interno vengono poi trattati in dettaglio nelle sezioni successive. Come sempre vi consiglio di andare avanti con l’apprendimento guidato e conoscere anche sintomi che magari ora non avete, ma, se volete saltare l’approfondimento su specifici disturbi, la pagina generale sui sintomi vi fa anche da indice per accedere a quel che vi interessa di più.
Se volete informazioni minime più sintetiche e non siete interessati a conoscere davvero tutto (peccato, ma posso capire), avete a disposizione la versione sintetica internazionale, nata per dare informazione anche ai pazienti che parlano altre lingue (nonostante questo sito abbia un sistema di traduzione automatica), ma utile anche per chi parla italiano, se volete solo sapere lo stretto indispensabile per decidere di fare terapia con me.
Oppure guardate questo video di appena 10 minuti che vi riassume tutto dalle basi alla terapia mostrando parti del sito con testi e immagini,
Potete anche visualizzare e scaricare un file in formato PDF per guardare tutte le schermate che compongono il video.
Oppure, se preferite, guardate questo video dove vi spiego tutti i concetti fondamentali in 20 minuti!
Infine, per avere risposta diretta alle domande più frequenti potete consultare la nuova serie di video brevi (Shorts YouTube). Ogni giorno vengono pubblicati nuovi video e potete inserire nei commenti altre domande alle quali vorreste avere risposta con un nuovo video breve.
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Dr. Andrea La Torre
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Molto interessante chiaro fatto con professionalità degno di fiducia. La ringrazio tanto per le preziose informazioni.